Recensioni & Interviste

 

RASSEGNA STAMPA

«Trilogia del fiume», l'esordio di un universitario
da "La Provincia Pavese" del 28/3/1998


Poesie e racconti «made in Pavia», Confaloniera ne parla a Castelletto
da "La Provincia Pavese" del 27/10/2007




Mirko Confaloniera e "Pavia Hard Boiled"
da "La Provincia Pavese" del 17/11/2015

«Paul di 'Badlands' è l'uomo che vorrei essere»
intervista di Barbara Merendoni
(Parallelo45 Edizoni)


Mirko Confaloniera e il suo thriller lungo le terre del fiume Po
intervista di Stefano Moraschini (Biografieonline.it)


Badlands rules of game al circolo Alcooligans
da "La Provincia Pavese" del 1/8/2017


Prostitute e magia nera nel noir fantasy in riva al Po
da "La Provincia Pavese" del 14/07/2017


Una bella recensione per "Badlands" di Mirko Confaloniera, ed. Parallelo45 Edizioni. Un thriller ambientato in Polesine, in cui si parla di diritto alla morte, nello specifico di diritto al suicidio, e della libertà di credo. 

(Stefania Bergo, "Gli Scrittori della porta accanto")

Un noir ambientalista a tinte fosche che si dipana sulle sponde di un Po che con il Mississippi condivide molte suggestioni. 
(E-R, portale della Regione Emilia Romagna)

Un romanzo molto strano e particolare che non risulta di facile lettura nell’immediato, ma se siamo in grado di continuare il viaggio con Paul ci troveremo verso la metà del libro a vivere un colpo di scena spettacolare con un aumento del ritmo narrativo che ci coinvolgerà appieno in una cascata di eventi inimmaginabili che ci terranno con il fiato sospeso fino alla fine. Le descrizioni sono minuziosissime e sanno trasmettere al lettore la realtà dei luoghi e la profondità delle sensazioni. Un romanzo che merita di essere letto e tutta la nostra attenzione.. 
(Micol Borzatta, "Liberi di Scrivere")





"On the road" in salsa polesana,
un thriller lungo l'argine del Po

da "La voce di Rovigo" del 30/11/2015

 

"La Provincia Pavese" del 25/10/2018


"Lo stile narrativo è scorrevole, lineare e semplice, e guida il lettore attraverso gli eventi come un faro nel buio, senza mai perderlo di vista, come se lo tenesse per mano. Ambientazioni e atmosfere sono molto ben descritte e assorbono totalmente il lettore nella lettura, trasmettendogli quel senso di ansia provato anche dai personaggi. Nel complesso un romanzo davvero gradevole e godibile" 

(Micol Borzatta, "Quattro chiacchiere in compagnia")


Sebbene la trama sia quella di un thriller, c’è di più. Si parla di diritto alla morte, nello specifico di diritto al suicidio, ma questa tematica si interseca con quella, ancora più complessa, della libertà di credo. Quando un credo diventa pericoloso? Quando bisogna “vietare” una credenza? La risposta è: quando sfocia nell’estremismo; una risposta attuale che si ricollega ai recenti fatti di cronaca. Il problema è che l’estremismo fa presa su persone – almeno temporaneamente - indifese, psicologicamente vulnerabili, emarginate dalla società, quella stessa società che cerca poi di arginare il sopracitato estremismo.
Ma allora in che modo bisogna relazionarsi a questioni così complesse che perturbano l’ordine pubblico e si intersecano con la sfera della “giustizia”? Reprimendole senza pietà? Perché questo circolo vizioso non si spezza? È questa, in effetti, la tematica centrale di Badlands, un interrogativo che si pone a cavallo tra etica e tutela della collettività.  Ma Badlands è anche una rottura dei pregiudizi: le terre “cattive” non sono quelle in cui Paul finisce durante il suo viaggio, bensì quelle da cui questi proviene. Sono le terre in cui la speranza di cambiare, la voglia di andare avanti e la forza interiore per mettersi in gioco mancano; sono le terre in cui l’amore è un rischio troppo grande e nessuno tenta la sorte seguendo un ideale o un sentimento. La massa va avanti senza chiedersi che senso abbia una vita simile, e allora il modo di essere veramente anticonvenzionali e uscire dal sistema è innamorarsi, credere in quello che si fa e cavalcare l’onda dell’entusiasmo.  Badlands è un viaggio geografico e interiore, giocato sullo schema di un thriller e accompagnato dalla musica.
(Giulia Mastrantoni, "Il Messaggero Veneto")

Il genere letterario a cui appartiene "Badlands: rules of game" è quello di un romanzo d'avventura, nelle sue diverse sfaccettature. La trama è sì complessa e a volte complicata, ma intrigante e ben scritta, e sicuramente non annoierà il lettore, ma anzi, attirerà la sua attenzione. Ho trovato questo romanzo anche psicologico: tra le righe vengono messi in risalto i conflitti interiori dei personaggi, i loro stati d'animo e i meccanismi mentali che attuano nelle diverse circostanze che li vedono coinvolti. La descrizione degli ambienti in cui si svolgono le vicende è molto dettagliata e l'autore riesce a farli scoprire e abitare dal lettore. Concludo la recensione con una frase, un po' inquietante forse, del protagonista che permette al lettore, secondo me, uno spunto di riflessione: "Siamo tutte pedine di una gigantesca scacchiera. Ognuno ha il suo ruolo. Devo capire chi è la mano che comanda le mosse...". Si potrebbe interpretare in tanti modi, ma per Paul ha un suo profondo significato che scoprirete leggendo il libro.
(Maria Grazia Bottone, "Oltrepò Lombardo")




Tutto è riuscito alla perfezione in questo "Badlands: Rules of Games" (seguito di "Badlands Along Po River"): la descrizione di una provincia sonnacchiosa e custode di sottocutanee mostruosità (e qui non può non venire in mente il gotico padano caro al Pupi Avati de "La casa dalle finestre che ridono" o il "Dellamorte Dellamore" di sclaviana memoria); il sesso visto come motore propulsore dell’agire umano; le sette sataniche e la magia nera che prolifera nell’entroterra italico (e fa capolino il POV di "Blair Witch Project" e l’odore di zolfo emanato da "Angel Heart"); l’indagine poliziesca che mixa con sorprendente disinvoltura prostituzione e omicidi, risate e gang di magnaccia. Ma quello che più sorprende in questo incredibile circo barnum, è la capacità dell’autore di squarciare il velo di demenzialità con improvvisi lampi di incontenibile malinconia e con meravigliosi quadri di antropologia sociale. Ne fuoriesce un quadro esilarante e tragico, disarmante e grottesco di un’umanità alla deriva. 
(Bibliotheka)


Un romanzo con imprevisti e incognite che non fanno trapelare il finale né tantomeno il proseguimento dei fatti che si succedono creando così nel lettore una buona aspettativa. L’autore è riuscito a creare un’atmosfera surreale e magica, che risucchia in una realtà che, per quanto distante, ci appare dinanzi agli occhi grazie ad esposizioni scrupolose e stimolanti, e il fondere il fantasy al thriller è sicuramente un valore aggiunto che potrebbe attrarre diversi target di lettori. 
(La Caravella)


Sembra un po' il Texas la Pianura Padana raccontata in questo romanzo a tinte forti. I tre "guasconi", Filo, Lollo e Paul (voce narrante), si ritrovano invischiati in una storia che sembra uscita da un film horror: un giro di prostitute si rivela in realtà una setta di streghe - nere e bianche - decise a istituire un culto satanico nella zona del fiume. A dare avvio al tutto è il ritrovamento di un cadavere (a cui seguiranno altre morti violente). Fra la reticenza degli abitanti dei dintorni e scenari naturalistici che sembrano acquerelli gotici, il trio scoprirà la responsabile a capo dell'oscuro complotto. Il linguaggio è colorito, ma aiuta a caratterizzare un ambiente umano non bon-ton; sono apprezzate le descrizioni che danno profondità scenografica alla storia e la calano in un contesto vivido e realistico. 
(Planet Book)







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Sette racconti di viaggio, il libro del giornalista Confaloniera presentato al museo
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Io non viaggio in autostrada

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Io non viaggio in autostrada,
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"Strade dell'Est": alla scoperta di sei itinerari avventurosi nell'Europa orientale
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La guida: "Strade dell'Est"

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"Strade dell'Est", l'ultimo libro di Mirko Confaloniera
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Strade dell'Est: l'Europa Orientale raccontata da Mirko Confaloniera
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Sulle Strade dell'Est con Mirko Confaloniera
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